E concludiamo la saga MASADA, con quella che a mio avviso è la più potente e avvincente delle sue vaire incarnazioni: L'Electric Masada. Qui il volume sale, la situazione si fa elettrizzante (perdonate la battutaccia) e anche più ingarbugliata, soprattutto nei momenti di libera improvvisazione, nei quali Zorn indica, letteralmente al volo, chi deve suonare e chi no.
Un esperienza devastante, soprattutto dal vivo.
Masada si conclude qui, ma non si esaurisce la vena Zorniana.
Presto su questi schermi altri lati del prisma musicale Newyorkese.
venerdì, agosto 29, 2008
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