venerdì, agosto 29, 2008

E concludiamo la saga MASADA, con quella che a mio avviso è la più potente e avvincente delle sue vaire incarnazioni: L'Electric Masada. Qui il volume sale, la situazione si fa elettrizzante (perdonate la battutaccia) e anche più ingarbugliata, soprattutto nei momenti di libera improvvisazione, nei quali Zorn indica, letteralmente al volo, chi deve suonare e chi no.
Un esperienza devastante, soprattutto dal vivo.
Masada si conclude qui, ma non si esaurisce la vena Zorniana.
Presto su questi schermi altri lati del prisma musicale Newyorkese.